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Energia geotermica, dalla terra un’altra preziosa alleata #Energie rinnovabili

Lo sapevi che la Terra è una produttrice naturale di calore? Ebbene sì, il nucleo centrale è formato da lava incandescente che, risalendo verso la superficie, progressivamente si raffredda solidificando fino ad arrivare a formare la crosta terrestre e il sottosuolo.

Questo significa che, proprio attraverso la crosta terrestre e il sottosuolo, è possibile recuperare calore e utilizzarlo per produrre energia elettrica pulita, la cosiddetta energia geotermica.

La vera domanda a questo punto è: come?

In questo articolo ti presentiamo l’energia geotermica, aiutandoti a conoscerla meglio. Un’energia che l’uomo ha imparato a sfruttare sin dall’antichità, pulita e rispettosa dell’ambiente e del territorio, che rappresenta una valida alternativa ai tanto famigerati, ma oltremodo dannosi, combustibili fossili.

Cos’è l’energia geotermica: storia e significato

L’uomo ha imparato a sfruttare la geotermia sin dall’antichità, così come attestano dei ritrovamenti archeologici dell’epoca. Anche i Romani furono dei veri e propri maestri nell’utilizzo di questo tipo di energia. Oltre a sfruttarla per i bagni termali – i famosi calidarium -, erano riusciti a progettare dei sistemi di riscaldamento a pavimento alimentati proprio dal calore proveniente dal sottosuolo.

E qualche millennio più tardi, è stata di nuovo l’Italia ad aggiudicarsi un nuovo primato nell’ambito dell’energia geotermica: è stata la prima nazione a utilizzare il calore geotermico in ambito industriale. Nel 1827, nel piccolo comune di Larderello, in Toscana, nasce le geotermia industriale. Per la prima volta nella storia venne utilizzato il calore terrestre per estrarre acido borico dal vapore geotermico per scopi chimici e farmaceutici.

Comprese le potenzialità di questo tipo di risorsa, nel 1904 Piero Ginori Conti attraverso un semplice generatore costituito da una dinamo alimentata dal calore geotermico riuscì ad accendere delle lampadine. È stata la prima volta nella storia in cui è stata prodotta elettricità attraverso risorse rinnovabili.

Dall’accensione delle lampadine alla costruzione di una centrale geotermica, il passo fu breve. Nel 1911 venne fondata la prima centrale geotermica al mondo, che alimentava tutta l’area di Larderello fino alla città di Volterra.

Un’invenzione davvero innovativa, di cui la centrale di Larderello ha rappresentato l’unico esemplare al mondo fino agli ‘80, quando anche le altre nazioni compresero le potenzialità e copiarono la tecnologia rendendola sempre più efficiente.

Come funziona l’energia geotermica

Non esiste un unico modo per sfruttare il calore proveniente dalla Terra. Ma prima di approfondire i diversi tipi di centrali geotermiche esistenti è doveroso fare una premessa. Sotto quale forma il calore terrestre raggiunge la superficie?

Il calore geotermico è prodotto dal nucleo incandescente della Terra, dal mantello e dalla crosta terrestre e raggiunge il sottosuolo fuoriuscendo dalla superficie attraverso getti bollenti di acqua o vapore.

Le tre diverse tipologie di centrali geotermiche esistenti si differenziano proprio per il modo in cui sfruttano questo calore per la produzione di energia. Vediamole più nel dettaglio.

  • Centrali flash: grazie al cambiamento repentino di pressione – da quella del serbatoio a quella atmosferica -, l’acqua bollente che arriva in superficie si trasforma in parte in vapore, che viene convogliato in centrale, e in parte in acqua fredda, che viene invece reimmessa all’interno del serbatoio.
  • Centrali dry steam: queste centrali sfruttano l’energia cinetica del vapore ad alta pressione che fuoriesce dalle fratture del terreno per azionare una turbina; il movimento meccanico della turbina viene poi trasferito a un alternatore, che lo trasforma in elettricità.
  • Centrali a ciclo binario: sono così chiamate per la presenza di un fluido con il punto di ebollizione inferiore a quello dell’acqua che viene fatto scorrere accanto all’acqua bollente; l’acqua bollente trasforma il fluido in vapore e questo va ad azionare una turbina che, come sopra, è in grado di generare energia elettrica.

È bene specificare inoltre che la superficie terrestre non è uniforme per cui non tutte le zone sono adatte alla creazione di questo tipo di energia. Ci sono aree in cui la crosta terrestre è più sottile e frastagliata e i getti di vapore naturale sono frequenti: queste sono le aree più adatte a questo tipo di centrale.

Impossibile non pensare all’Islanda, un territorio vulcanico in cui fenomeni come geyser e soffioni boraciferi sono all’ordine del giorno. Attualmente in questo paese, il 90% della popolazione urbana scalda le proprie abitazioni con energia geotermica e il 30% dell’energia elettrica proviene da risorse geotermiche. Un traguardo davvero vantaggioso, sia dal punto di vista economico ma anche, e soprattutto, da un punto di vista di salute ambientale.

Ma se l’Islanda è la regina dell’energia geotermica, per le altre Nazioni è davvero vantaggioso sfruttare questo tipo di energia?

Vantaggi e svantaggi dell’energia geotermica

La risposta alla domanda lasciata in sospeso poco fa è sì, l’energia geotermica ha un buon potenziale di sviluppo in tutti (o quasi) i paesi del mondo e presenta degli indiscutibili vantaggi, sia dal punto di vista economico che ambientale. Diamo uno sguardo più da vicino.

Vantaggi

L’energia geotermica è un’alternativa validissima ai combustibili fossili ed è considerata una delle energie rinnovabili per eccellenza. I suoi vantaggi, infatti, sono davvero molti e importanti.

  • Fonte inesauribile di energia: il calore proveniente dalle profondità della superficie terrestre è inesauribile e costante, indipendentemente dalla temperatura esterna, dalle condizioni meteo e dall’ora del giorno; l’energia geotermica, infatti, concretizza la maggior produzione di elettricità rispetto a tutte le altre fonti rinnovabili.
  • Inquinamento ambientale inesistente: sia dal punto di vista acustico che atmosferico, l’impatto che le centrali geotermiche hanno sull’ambiente è praticamente inesistente; le centrali sono silenziosissime, gli scarti di produzione vengono reimmessi nel ciclo produttivo e l’assenza di combustione azzera l’emissione di anidride carbonica e polveri sottili in atmosfera.
  • Bassi costi di gestione: rispetto ad altre tecnologie, la centrale geotermica necessita di pochissimi interventi di manutenzione sugli impianti e ha una durata di vita molto lunga; questo rende l’energia prodotta estremamente conveniente.

Come per la maggior parte delle cose, però, anche le centrali geotermiche presentano alcuni svantaggi di cui è bene essere a conoscenza.

Svantaggi

Come abbiamo visto, le centrali geotermiche presentano notevoli vantaggi. Ma per valutare se il gioco vale davvero la candela, e quindi se davvero le centrali geotermiche possono rappresentare una valida alternativa ai combustibili fossili, è bene analizzare entrambe le facce della medaglia e valutarne anche gli elementi sfavorevoli. Vediamoli:

  • Giacimenti difficili da individuare: come abbiamo visto, in alcune parti del mondo è semplice trovare giacimenti di vapore e acqua bollente proveniente dalle profondità della Terra, ma non è così ovunque; talvolta infatti i giacimenti si trovano a profondità molto elevate da cui è difficile attingere.
  • Cattivo odore: le centrali geotermiche non producono inquinamento acustico e atmosferico, ma non si può dire lo stesso dal punto di vista olfattivo; i vapori geotermici, infatti, sono ricchi di idrogeno solforato, il cui odore non è dei più gradevoli.
  • Inquinamento paesaggistico: come per l’energia eolica, anche le centrali geotermiche necessitano di attrezzature molto ingombranti che hanno un impatto negativo a livello paesaggistico.
  • Elevati costi di costruzione: se da un lato il mantenimento delle centrali geotermiche rappresenta un costo irrisorio rispetto ad altre tecnologie, non è lo stesso per la fase di costruzione; le apparecchiature sono molto costose e il terreno di edificazione deve rispettare precisi requisiti tecnici non facili da soddisfare.

Nonostante le evidenze appena fatte, è bene specificare che per alcuni di questi svantaggi sono già state trovate delle soluzioni. Sono stati creati efficaci sistemi antiodore, che hanno abbattuto completamente la problematica delle maleodoranze;, mentre per quanto riguarda l’impatto paesaggistico, una soluzione arriva dalla bio-edilizia.

Energia geotermica in Italia: la situazione oggi

Come abbiamo visto, l’Italia ha fatto da apripista nello sfruttamento di questo tipo di risorsa. La Toscana in particolare è un territorio molto ricco di acque termali e di giacimenti di zone ad alta geotermia, soprattutto nei dintorni di Larderello, Travale, Radicondoli e del Monte Amiata.

Proprio a Larderello è presente la più grande centrale geotermica d’Europa e solo in Toscana si contano più di trenta centrali. Ma la Toscana non è la sola regione in cui sono presenti risorse geotermiche. Tra le altre, il Veneto, il Friuli-Venezia-Giulia, la Campania, la Sicilia e l’Emilia Romagna. Nonostante ciò, l’energia geotermica che viene prodotta all’esterno della Toscana ha un impatto praticamente insignificante sul bilancio energetico italiano.

Al momento, la percentuale di energia geotermica del nostro paese è inferiore al 2% e rappresenta il 5% dell’energia da fonti rinnovabili. Un dato di gran lunga inferiore alle possibilità che un territorio come l’Italia offre in termini di geotermia.

Esiste quindi un modo per i cittadini di sfruttare in maniera indipendente questo tipo di risorsa?

La risposta è sì, ma non per produrre energia elettrica. I cosiddetti impianti geotermici domestici, infatti, consentono di riscaldare e raffreddare la casa senza l’utilizzo della classica caldaia. Vediamo come.

Energia geotermica domestica

La centrale geotermica è in grado di produrre energia elettrica attraverso lo sfruttamento di un’energia pulita, sempre disponibile: il calore della Terra. In casa, però, è un’altra faccenda.

Al contrario di una centrale geotermica, costosa e ingombrante, l’impianto geotermico domestico è una tecnologia alla portata di chiunque decida di installarla in casa propria. Questo impianto può essere installato in qualsiasi tipo di edificio, ma meglio se ancora in fase di costruzione. È molto più difficile realizzare un impianto geotermico domestico in edifici già esistenti, poiché richiederebbe il parere di tecnici e personale esperto.

Ma cosa serve per dotare la propria abitazione di un impianto geotermico domestico?

  • Pompa di calore: è necessario installare una pompa di calore; non importa in quale zona della casa (giardino, garage, cantina, ecc..) purché non rischi di essere danneggiata.
  • Sonde geotermiche: ovvero sonde da collocare sotto terra, nelle quali scorre un liquido che viene riscaldato dal terreno e che una volta caldo risale alla pompa di calore dove viene generato il calore necessario alle esigenze domestiche.
  • Tecnologia per la distribuzione del calore: terminali necessari alla diffusione del calore raccolto attraverso le sonde.

Una volta installata, la pompa di calore geotermica offre all’abitazione un sistema di riscaldamento (di aria e acqua) e raffrescamento due in uno e completamente sostenibile.

Inoltre, abbinando un impianto geotermico con l’installazione di un impianto fotovoltaico, è possibile fornire energia pulita per il funzionamento della pompa di calore, riducendo ulteriormente le spese della bolletta e migliorando l’efficienza energetica della propria abitazione.

Quanto costa un impianto geotermico domestico?

Mano al portafoglio, un impianto geotermico non è tanto più costoso di un buon impianto di riscaldamento.

Il prezzo oscilla tra i 15.000 e i 25.000 euro. Una cifra discreta che però può essere ammortizzata in 5/6 anni grazie al notevole risparmio che ne deriva.

Inoltre, questa tecnologia rientra negli interventi domestici coperti dal Conto Termico e dall’Ecobonus, due detrazioni fiscali che variano dal 50% al 65% a seconda degli interventi effettuati, che possono essere sfruttati per sostituire gli impianti di climatizzazione con pompe di calore geotermico.

L’offerta di energia green di segnoVerde

Il progetto di segnoVerde è un valido alleato contro la decarbonizzazione. La nostra energia elettrica è proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili certificate, tra cui anche il geotermico.

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